Con la terminologia Fast Track Surgery si indica un approccio multidisciplinare al paziente con l’obiettivo di ridurre lo stress operatorio, il disagio per il paziente e la durata del ricovero ospedaliero.
In questo modo riusciamo ad ottenere migliori risultati e un più veloce recupero fisico e psicologico.
Il percorso Fast Track nella chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio permette la ripresa della funzionalità in tempi più rapidi. Questa evoluzione nell’approccio al paziente avviene prima, durante e dopo l’intervento con l’esecuzione di un mix di procedure che iniziano nella fase di pre-ospedalizzazione per ottimizzare le condizioni cliniche in previsione della chirurgia, per continuare in sala operatoria con evoluzione e migliorie nella terapia farmacologica, nella tecnica chirurgica sempre più mini-invasiva e nella tecnica anestesiologica, per poi concludersi nel post-operatorio con percorsi fisioterapici precoci e procedure mirate alla riduzione del dolore. L’insieme di tutto questo non è altro che il famoso Fast Track, introdotto chirurgia per riduce in maniera significativa l’impatto chirurgico ed il dolore post-operatorio ed agevolare quindi la mobilizzazione immediata post-chirurgica.
Al contrario di alcuni centri in cui il percorso Fast Track viene attivato solo ad alcune categorie di pazienti considerate idonee, il mio pensiero è che la Fast Track Surgery può e deve essere applicata a tutti i pazienti. Tutti devono essere preparati e ottimizzati nel preoperatorio, tutti devono essere operati con protocolli anestesiologici mirati, tutti possono avere accesso alle tecniche mini-invasive e soprattutto tutti hanno diritto ad avvertire meno dolore post-operatorio.
Certo questo non sarà sufficiente a dimettere tutti i pazienti in 4-5° giornata, il paziente più anziano e con comorbidità avrà un recupero un pochino più lento e sarà autonomo in ritardo rispetto ad un quarantenne o ad un cinquantenne ma comunque recupererà più velocemente e con meno sofferenze rispetto al passato.
Al paziente vengono inoltre fornite indicazioni sui comportamenti da adottare sin dall’immediato post-operatorio, sia per la prevenzione delle complicanze, sia per la ripresa delle attività quotidiane, con particolare attenzione a queste modalità di comportamento:
- Mobilizzazione precoce e non assunzione di posture anomale
- Attuazione dei cambi posturali letto-sedia-wc
- Deambulazione con ausili
Le prime forme di assistenza successive all’intervento all’anca o al ginocchio in modalità Fast Track interessano la gestione del dolore e a ripresa delle normali funzioni viscerali, compresa l’alimentazione.
Il programma riabilitativo ha inizio immediatamente dopo l’intervento con l’utilizzo della crio-compressione, apparecchiatura che sfrutta due principi fondamentali per ridurre il sanguinamento ed il dolore, la compressione meccanica e la crioterapia. Attraverso l’utilizzo di questo macchinario abbiamo ridotto in maniera significativa sia il numero di trasfusioni post-operatorie, ormai quasi mai necessarie, che l’assunzione di antidolorifici.
Successivamente inizia la mobilizzazione passiva con il kinetec a cui fa seguito la verticalizzazione e la ripresa della deambulazione assistita con due stampelle con l’aiuto di un fisioterapista e, se il caso lo richieda, di un ortopedico.
La riabilitazione prosegue in modo intensivo, con l’obiettivo di raggiungere un adeguato recupero operativo, tale da rendere il paziente autonomo nelle sue attività principali, come la cura della persona, la deambulazione, la capacità di salire e scendere le scale.
Nei pazienti idonei in 4 o 5 giorni, in funzione del raggiungimento degli obiettivi programmati, il paziente viene dimesso dall’ospedale con l’indicazione di proseguire le cure riabilitative nella modalità indicata dallo specialista.